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Viaggio dell’amicizia verso l’arcipelago ponziano

di Raffaele Sandolo
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Viaggio dell'Amicizia del 2010 (2)

 

Nel prossimo ottobre ritornano a Ponza le vele di ISOLAMONDO
Dal 10 al 19 ottobre di quest’anno si compirà il prestigioso viaggio: “La rotta delle isole tirreniche”.
L’iniziativa, ideata-organizzata-coordinata da Umberto Segnini assieme a valenti collaboratori, fa parte del Progetto ISOLAMONDO.

In pratica si vuole riaffermare il grande valore dei buoni rapporti fra genti diverse per costumi, lingua, usi, abitudini, applicando la strategia dell’abbraccio corale con sentimenti di pace e di concordia nella reciproca comprensione.

La flottiglia di ISOLAMONDO si sta preparando per affrontare, nel migliore dei modi, la sua 15a avventura. Un gruppo di giovinetti isolani, ben affiatati e amanti del mare, andrà alla scoperta di nuovi personaggi con meravigliosi scenari, allacciando nuove amicizie o rafforzando quelle esistenti.
Partiranno da Marina di Campo, paese di grandi tradizioni marinaresche, situato a sud dell’isola d’Elba. Navigheranno verso sud, con perizia e seguendo i migliori criteri di sicurezza, attraversando il cuore del Mar Tirreno per approdare al Giglio, quindi a Ponza, Ventotene e per la prima volta anche a Procida.
Raggiunto l’Arcipelago, alla flottiglia si aggiungeranno anche altre e barche a vela di Ponza e di Ventotene.

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Viaggio dell'Amicizia del 2010 (4)

A questo viaggio dell’amicizia parteciperanno bambini e ragazzi delle scuole di Capraia e dell’isola d’Elba, con la presenza di alcuni genitori, guidati da marinai esperti. Avranno certamente giornate intense di incontri e escursioni, con intermezzo di ore di navigazione. Passeranno momenti meravigliosi dall’alba al tramonto, inebriati da profumi e sapori del mare e delle isole, presi da  piacevoli osservazioni e interessanti considerazioni, colorite, talvolta, da fugaci espressioni dialettali.

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Viaggio dell'Amicizia del 2010 (5)

In particolare a  Ponza,  alcuni di loro andranno sicuramente a visitare le zone di provenienza dei loro avi, e cioè Cala Feola, La Piana, Calacaparra… e quindi le Piscine Naturali, la Vecchia Miniera e il faro della Guardia, i Faraglioni di Lucia Rosa, il Forte Papa, le Grotte di Pilato e altri siti storici. E poi ammirare la tipica vegetazione (agavi, fichi d’India e ginestre), le coste (frastagliate e spesso rocciose) composte da caolino e tufi, gli angoli caratteristici con casette variopinte e vecchie grotte.

E’ da considerare che l’Elba, dal 1950 al 1960, ebbe una grande immigrazione di ponzesi. La maggior parte erano pescatori i  quali si impegnarono con il lavoro duro per far migliorare la propria famiglia. Per questo all’Elba è facile incontrare bambini con cognomi ponzesi come Avellino, Vitiello, Romano, Sandolo, Feola e altri ancora che si esprimono nell’idioma elbano.
In questo periodo di attesa ogni isola che verrà visitata dai piccoli ospiti è impegnata ad organizzare, anche fuori dal programma, incontri, ricevimenti e rinfreschi possibilmente con musica per allietare la presenza degli ospiti.

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Viaggio dell'Amicizia del 2010 (3)

Il viaggio assume, anno dopo anno,  un grande significato. Il percorso, nelle diverse circostanze, presenta particolari esperienze di vita e permette di migliorare ogni partecipante, con un continuo arricchimento di conoscenze e di competenze. Ognuno di loro sente sempre più, pur se talvolta è preso dal gioco e dal divertimento, la consapevolezza di acquisire maggior senso di responsabilità con la presa di coscienza dell’importanza della vita.
Grande è la loro attesa per questa magnifica avventura e anche i genitori partecipano attivamente nel vedere i loro figli impegnati responsabilmente con cime, vele e diari di bordo, come piccoli uomini del mare.

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Locandina del Viaggio dell'Amicizia 2014

 

Per meglio comprendere l’importanza dell’iniziativa viene presentato il Programma.

Venerdì 10 ottobre: ritrovo al Club del Mare e partenza dal porto di Marina di Campo.

Navigazione e scalo all’Isola del Giglio per accogliere a bordo l’equipaggio Gigliese.

Partenza dal Giglio e navigazione a vela verso Ponza.

Sabato 11 ottobre: navigazione e arrivo a Ponza in serata.

Domenica 12 ottobre: escursione sull’Isola di Ponza con i ragazzi Ponzesi

Lunedì 13 ottobre: incontro a scuola con i ragazzi di Ponza e giornata dedicata all’incontro tra le comunità insulari.

Martedì 14 ottobre: navigazione a vela da Ponza a Ventotene a cui si unirà la barca Ponzese. Arrivo previsto a Ventotene nel primo pomeriggio.

Primo incontro con la comunità dell’Isola di Ventotene.

Mercoledì 15 ottobre: incontro con la scuola e i ragazzi di Ventotene e giornata dedicata all’incontro tra le comunità insulari.

Giovedì 16 ottobre: navigazione a vela da Ventotene a Procida a cui si unirà la barca di Ventotene. Arrivo previsto nel primo pomeriggio. Primo incontro con la comunità dell’Isola di Procida

Venerdì 17 ottobre: incontro a scuola con i ragazzi di Procida. Nel pomeriggio partenza per Ventotene. Saluti all’equipaggio di Ventotene e partenza per Ponza.

Sabato 18 ottobre: arrivo a Ponza, saluti all’equipaggio Ponzese e inizio navigazione di rientro verso l’Elba.

Domenica 19 ottobre: arrivo all’Elba nel pomeriggio. Festa nel giardino del Club del Mare.

 

Per info: Raffaele Sandolo 333.2653079 – elbasun@infol.it

L’iniziativa ISOLAMONDO è già stata anticipata sul sito (leggi qui)
Le foto ritraggono immagini dal Viaggio dell’Amicizia 2010

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Viaggio dell'Amicizia del 2010 (1)

Alla Manifestazione del 2010 Ernesto Prudente era ancora con noi


Per non dimenticare Chiaia di Luna

di Vincenzo Ambrosino
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Chiaia di Luna al tramonto

 

Dedicato a Salvatore e Franchino

Chiaia di Luna è la spiaggia dei ponzesi, unica, sita sotto quella falesia meravigliosa e imponente: ha permesso alla mia generazione di godere del mare al mattino, al pomeriggio, di notte; di godere del mare in tutte le condizioni, anche in burrasca con onde schiumose e travolgenti, ma mai minacciose per noi ragazzi. Attraversare il tunnel romano pieno di odori naturali era una sensazione unica e quando arrivavi nel buio acceleravi e lì, l’odore dell’acqua salata diventava più forte, ti drogava di un entusiasmo che  quegli adolescenti hanno conosciuto e ricordano con nostalgia.

Oggi Chiaia di Luna rappresenta i Ponzesi: invecchiati, stanchi, ritirati, scontrosi e sconfitti.

Chiaia di Luna è chiusa da tempo, ma la colpa non è di nessuno!?

Sembra che la colpa non sia di nessuno se Chiaia di Luna rimane chiusa eppure sono stati spesi tanti soldi pubblici: soldi effettivamente sprecati; tanti soldi pubblici che potevano servire per scopi più utili e nobili!

Senza ombra di dubbio la colpa non è degli operatori di Chiaia di Luna che hanno fatto di tutto e di più per tenerla aperta e certamente non è colpa dei ponzesi e dei turisti che si sono impegnati anche con sottoscrizioni per sensibilizzare le istituzioni pubbliche a riaprire Chiaia di Luna.

Se lo spreco di soldi pubblici per mettere in sicurezza Chiaia di Luna non vedono responsabili, allora dobbiamo dire che  la colpa di questo danno conclamato è del destino maledetto che si nasconde nell’affare della sicurezza!

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Chiaia di Luna. Webcam

Ma allora se non ci sono colpevoli e se tutti vogliamo che il simbolo della nostra isola ritorni libero perché non uniamo le forze per tentare di nuovo di sensibilizzare l’opinione pubblica e poi il potere politico di trovare le giuste soluzioni: quelle che anche la segretaria dei geologi regionali, Tiziana Guida ha definito di buon senso?

Ho l’impressione che ci siamo davvero rassegnati a non poter più percorrere quel tunnel romano e abbiamo definitivamente rinunciato a portare i nostri nipoti a fare un tuffo  in quel mare e aspettare il tramonto in  quella spiaggia.

È assurdo vedere cominciare i lavori a Frontone (a proposito: quando cominciano i lavori a Frontone?) e non vedere terminati i lavori di Chiaia di Luna, è come se avessimo avviato i lavori nella stanza dei nostri figli, poi abbandonati per inaugurare i lavori in salotto. Ma che cosa dicono i nostri figli nell’assistere a questa pazzia: “Cari genitori, dove dormiamo noi, dove facciamo i compiti?”.  
Noi non possiamo risponder loro: “Ragazzi un po’ di pazienza abbiamo deciso che la vostra stanza sarà, nel prossimo futuro, più grande e confortevole, nel frattempo studierete in cucina e dormirete nel ripostiglio”.

Quale prossimo futuro?

Chiaia di Luna è il simbolo di una parte della nostra isola, oggi chiusa, abbandonata, non partecipe al processo di cambiamento prospettato da questa Amministrazione, che non può che rimanere monco se ogni parte del territorio e della popolazione non verrà coinvolto.

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Chiaia di Luna. Tramonto

Ponza. Tempo di vendemmia

di Silverio Scotti
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Parracine al Fieno

 

Riceviamo questa lettera di Silverio Scotti che volentieri giriamo ai destinatari e partecipiamo a tutti i Lettori
l. R.

 

Caro Gino
Nel parlare del programma che stai seguendo con passione sulla produzione di vino e la conseguente sistemazione del terreno e delle parracine i tuoi occhi hanno brillato e mi hai fatto riflettere ancor più sull’argomento.
In effetti se ne parla poco, ma la sistemazione del terreno e delle parracine è senza dubbio l’emergenza più importante per il territorio dell’Isola.
In qualche punto è iniziato il triste dilavamento di alcune catene, per fortuna ancora ridotto.
Il conseguente spellecchiamento” della superficie con le rocce messe a nudo palesa di fatto una forma di desertificazione.
Come noto alcuni testi riportano la bellissima immagine dell’Isola con il territorio interamente coltivato e le catene colme di viti che arrivavano al mare.
Quindi, caro cugino, un sincero ringraziamento a te ed agli amici Emanuele Vittorio, Antonio De Luca e a tutti gli altri che producono vino (mi vergogno di non ricordarne il nome), mantenendo di fatto integra l’isola: in pratica l’agguantate con passione!.

L’amore concreto che state dimostrando, tu e gli altri produttori, è buon esempio per me e sono certo per tanti altri.
È  doveroso sostenerVi almeno moralmente.

Tuo cugino Silverio Scotti

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Due parracine ricostruite

Ponza: due parracine ricostruite. Immagine di copertina e ultima foto: terrazzamenti al Fieno

 

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Terrazzamenti al Fieno.1

 

Cavi Sottomarini per la Trasmissione di Energia Elettrica. Resoconto della Giornata di Studio a Ponza (1)

di Rosanna Conte

 

Venerdì scorso, 26 settembre, si è svolta, nella sala del Consiglio comunale, la giornata di studio sui Cavi Sottomarini per la Trasmissione di Energia Elettrica, del quale anche il nostro sito aveva dato informazione (leggi qui).

L’ampia sala, per le 11.00, si è riempita di partecipanti: erano tutti ingegneri, in gran parte venuti dalla nostra regione, ma c’erano anche alcuni ponzesi, qualcuno del settore e altri solo interessati all’argomento.

Dal nome dei relatori ci si attendeva un livello degli interventi abbastanza elevato e, come hanno detto alcuni partecipanti, le aspettative sono state soddisfatte.

La giornata si è svolta come dalla locandina pubblicata anche sul nostro sito, con la sola sostituzione, in rappresentanza della Prysmian, dell’ing. M. Marelli  con l’ing. Luigi Colla.

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Cavi sottomarini 2014. Locandina

Il sindaco, P.L. Vigorelli, dopo aver dato il benvenuto ai convenuti, ha parlato della centrale provvisoria in costruzione sul sito del monte Pagliaro che sarà pronta per ottobre-novembre, e della preparazione del bando europeo per  la centrale definitiva che sarà pubblicato fra 15-20 giorni e per la cui stesura l’amministrazione si è avvalsa della consulenza del prof. Massimo Pompili, docente di Componenti e Tecnologie Elettriche all’Università la Sapienza di Roma.
Con questa Università l’Amministrazione ha siglato un protocollo di collaborazione anche per stilare un altro bando di gara (per impianto fotovoltaico sugli edifici pubblici per cui già c’è il finanziamento) e per studiare una risistemazione dell’illuminazione pubblica che eviti gli sprechi. Inoltre  si sta lavorando insieme per “utilizzare sinergie fra la logica elettrica e il dissalatore” che verrà realizzato entro il 2017.

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Il saluto di Vigorelli

L’ing. Eugenio De Marino, presidente del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), ha parlato dell’importanza dei cavi, sottolineando che in Europa abbiamo la più grande rete in parallelo sincrona del mondo che va dalla Norvegia al Marocco, interessando 400 milioni di persone per le quali le connessioni della rete energetica è come se battesse con un solo cuore.

Avere una rete ben collegata – magliata - è fondamentale e, se sulla terraferma questo è possibile, per le isole solo con i cavi sottomarini si può risolvere il problema. Nelle grandi isole italiane, in particolare in Sardegna, le potenzialità delle energie rinnovabili sono bloccate poiché i sistemi dell’eolico e del fotovoltaico per essere stabili hanno bisogno anche di una rete che vada a calmierare le richieste degli allacciamenti e questo può avvenire solo con i cavi sottomarini.

L’evoluzione del sistema di costruzione dei cavi e delle attrezzature per la posa vede l’Italia in prima fila nel mondo: il progetto SA.PE.I, che ha interessato la Sardegna ed è stato completato nel 2011, ha visto la copertura di 435 Km di lunghezza sul fondo del Mediterraneo, a 1640 m., con un cavo che è capace di sostenere 500 kV di tensione per 1000 MW di potenza.

Dopo la premiazione dei tre giovani laureati – Luigi Calcara, Claudia Farci e Andrea Malerba – che hanno svolto tesi attinenti al tema del Convegno, il prof. Pompili ha percorso le tappe della storia dei cavi sottomarini partendo da quelli utilizzati per la trasmissione telegrafica.

Pur non citando la data della locandina per il cavo borbonico di Ponza – da cui ufficialmente deriva la scelta della sede della giornata di studio -, l’ha contestualizzato nella strategia politica del regno borbonico messa in atto negli anni ’50 dell’800 (1). L’utilizzo della polvere di porcellana mescolata a resine per creare la parte isolante dei cavi ne ha determinato un’ottima resistenza tanto da essere ancora efficiente nel 1920.
Ha  ripercorso i tentativi inglesi sulla Manica, fra l’Islanda e Terranova, mentre avvenivano i collegamenti con la Sicilia, la Sardegna, Malta ed è arrivato ai nostri giorni con l’intensificazione e il miglioramento delle reti che collegano la penisola alla Sardegna.
Ha sottolineato che per i cavi sottomarini si predilige l’uso della corrente continua per superare problemi come lo sfasamento delle frequenze e gli sbalzi di tensione che ci sono quando si mettono in collegamento due sistemi diversi.
Ha illustrato ampiamente il  progetto SA.PE.I (Sardegna-Penisola Italiana) che ha unito la Sardegna alla costa laziale (precisamente Borgo Sabotino), soffermandosi sui cavi sottomarini utilizzati, fatti in tre soli pezzi di elementi continui lunghi 160 Km.
Una simile pezzatura implica che la loro produzione avvenga nelle vicinanze del mare in luoghi da cui sia facile trasbordarli su apposite navi, anch’esse adeguatamente costruite per un trasporto di quel peso e di quelle dimensioni.

Ha chiuso gli interventi della mattinata l’ingegnere Massimo Rebolini, responsabile delle Tecnologie di Terna Rete Italia SpA e presidente della CIGRE (Consiglio sui Grandi Sistemi Elettrici) che ha affrontato il tema dei cavi sottomarini illustrando le attività necessarie alla loro posa dall’iniziale studio progettuale all’opera finita.
Lo studio della geografia fisica è un premessa ineludibile, specie per le opere da realizzare nel Mediterraneo, dove ci sono fondali di grande profondità e pieno di montagne: poco fuori Ponza si raggiungono i 3750 m. e nel mar Ionio, al largo della Grecia, nella Fossa Calipso siamo a 5300 m.
Certamente è stato più semplice operare nel Mare del Nord dove la profondità è di soli 238 m.

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Nave Verne

Anche la struttura e la capacità delle navi va studiata e, partendo da immagini di navi posacavo dell’800, soffermandosi sull’Agamennon che nel 1854 riusciva a portare 1250 tonnellate di cavo, è giunto alle navi odierne, Giulio Verne e Skagerrak, in grado di portarne 7500.

Molto importante per la posa dei cavi è lo studio delle cause dei danni  che possono subire nel tempo per poterli prevenire. Le più rilevanti, a livello mondiale, sono la pesca a strascico (52%) e gli ancoraggi (18%). I movimenti dovuti alle correnti marine e alla sospensione dal fondo raggiungono percentuali minime, rispettivamente 3% e 5%.

Lo studio dei tracciati sulla rotta da seguire prevede lo studio dei corridoi marini con l’utilizzo della geologia, della morfologia, della tettonica, della sismologia, del vulcanesimo, meteoceanografia, e per questo sono necessarie nuove tipologie di navi, attrezzate per analizzare il fondo marino.

Ma non bisogna trascurare anche il traffico marittimo e le altre attività umane, la presenza di relitti marini, cavi dismessi, gasdotti, impianti di idrocarburi, cavi di fibre ottiche.

Da considerare, inoltre, sono gli spazi e le aree protette, nonché le informazioni che provengono da coloro che conoscono le zone interessate. Per la rilevanza politica ed economica di una condotta di energia elettrica, è importante valutare la possibilità di attentati.

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I Relatori. Sf. Sala S. Lucia

Il dott. Rebolini ha richiamato due volte il testo sull’affondamento del S. Lucia, esposto nella sala del Consiglio comunale e da lui letto prima del convegno, sia per indicare una questione di metodo – lo studio meticoloso delle zone da colpire precedeva sempre gli attacchi alleati – sia  per aggiungere un’ulteriore conoscenza necessaria alla stesura di un progetto di condotta sottomarina, le zone di mare in cui durante la guerra venivano scaricate le bombe. Nell’Adriatico sono state scaricate quelle della recente guerra che ha sconvolto l’ex Jugoslavia e per la nuova condotta che unirà l’Italia al Montenegro bisognerà tenerne conto.

 

Nota
(1) A mio parere la data 1848 è certamente sbagliata e le date successive possono essere avallate solo da una fonte archivistica ben individuata (NdA).

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[Cavi Sottomarini per la Trasmissione di Energia Elettrica. (1) – Continua]

Cavi Sottomarini per la Trasmissione di Energia Elettrica. Resoconto della Giornata di Studio a Ponza (2)

di Rosanna Conte
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Sala

 

I cavi sottomarini sono compatibili con l’ambiente e non nuocciono alla vita marina, visto che per i progetti SA.PE.I e SACOI (Sardegna-Corsica-Italia) – per i quali si è dovuta attraversare la zona del “Santuario dei cetacei” che va da golfo del Leone alla Sardegna fino a Piombino – la TERNA ha dovuto verificare la compatibilità fra i cetacei ed i cavi. Il monitoraggio ha dato risultati rassicuranti che la TERNA e PRYSMIAN stanno spendendo in progetti in Tasmania ed Australia.

L’ingegner Rebolini non tralascia di farci intravvedere un futuro dell’energia elettrica fatto di impianti sottomarini, attualmente in studio, che immagazzinano l’energia sfruttando  la pressione della colonna d’acqua sovrastante. I cavi sottomarini, allora, saranno indispensabili.

Finita la relazione è stato chiesto come avvengono le riparazioni, in caso di danno, dei cavi posti sul fondo del mare e l’ing. Rebolini ha risposto che non si è mai verificata questa necessità: le parti danneggiate sono state, finora, sempre quelle vicino alla costa e sempre per cause meccaniche. Per i cavi del SA.CO.I, posti nel 1964 si parla di usura, ma sono passati 50 anni…

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Posa dei cavi

 

Un dispositivo posa-cavi

Altra domanda ha riguardato l’eventualità, vista la collaborazione con l’amministrazione e lo svolgimento della giornata di studio a Ponza, dell’esistenza di un progetto di cavi sottomarini per il trasporto dell’energia elettrica da e per l’isola e, in caso affermativo, se fossero stati calcolati i costi.

L’ing. Pompili ha risposto che la domanda andava posta all’Amministrazione. Allo stato dei fatti c’è una collaborazione per quanto esplicitato dal Sindaco nel suo intervento; se ci possano essere altre opzioni oggi o domani questo non si può dire.
Se sul piano tecnico un progetto è possibile, su altri piani il discorso diventa più complesso. Basta considerare che se c’è un guasto al cavo sottomarino, i tempi di riparazione non sono facilmente quantificabili  e bisogna guardare con attenzione ad eventuali danni economici, oltre che al costo rilevante di un’opera del genere. Molto spesso l’utilizzo di sistemi con cavi – marini ed aerei – nasce più che dalla necessità di raggiungere elevati accumuli di potenze, dalla necessità di collegare fra loro sistemi diversi per porre il mercato nelle condizioni ottimali per il libero scambio energetico.

Ad un’ulteriore domanda sulla possibilità di un progetto che veda contemporaneamente la posa di cavi sottomarini e fibre ottiche affiancata anche da condotte per trasporto di acqua e gas e delle ricadute sui costi, l’ing. Rebolini risponde che ci si è pensato e che, accanto a problemi legislativi, ci sono anche quelli tecnici.

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The_cable

La struttura di un cavo elettrico (cliccare per ingrandire)

Si può realizzare sinergia fra cavi elettrici e quelli delle fibre ottiche. Ci sono stati diversi tentativi sia utilizzando le fibre all’interno del cavo per monitorare lo stesso cavo elettrico sia all’esterno. Talvolta non avviene perché  i progetti viaggiano in momenti diversi: non sempre i tempi dell’uno coincidono con i tempi dell’altro.

Il discorso della sinergia cavi-condotte, per cui sono state fatte valutazione a livello pre-fattibilità, implica maggiori difficoltà tecniche perché la loro posa richiede navi, tecniche e metodologie diverse.

Il dott. Colla, di Prysmian, interviene dicendo che oggi ci sono le tubazioni flessibili per il trasporto degli idrocarburi e dell’acqua che possono andare in sinergia con la posa congiunta, ma per i costi bisogna calcolare le opere a terra come i bacini di raccolta dell’acqua, nonché la possibilità di utilizzare una sola nave o meno. E questo dipende dalle dimensioni delle tubazioni per l’acqua.
L’ing. Di Marino aggiunge che, per le isole minori, la TERNA ha fatto delle  ipotesi di studio per collegare spesa ed efficienza, ma il sistema elettrico dal punto di vista economico è chiuso nel senso che non attinge al pubblico denaro: i suoi incassi derivano dai suoi investimenti, per cui se questi non sono remunerativi non si riescono a fare.

Un buon sistema di alimentazione elettrica locale è un sistema che garantisce la fruibilità dell’energia ed è bene conservarlo preferendolo ai cavi. Bisogna poi, riflettere sul fatto che sia le condotte che i cavi sono strutture strategiche: se cadono sotto un attacco terroristico, la popolazione resta completamente isolata e priva di risorse. E’ meglio tenerle separate.

 

Alla ripresa dei lavori dopo il buffet, gli interventi sono stati molto più tecnici.

L’ing. Colla, della Prysmian, parla dell’innovazione per la tecnologia e la posa dei cavi sottomarini sottolineando che, essendo un prodotto che ha più di cento anni, è stato soggetto a continui miglioramenti determinati spesso dalle esigenze per cui dovevano essere utilizzati.

All’allungamento della pezzatura dei cavi, che inizialmente erano di 1 Km, si è giunti, negli anni ’50, per risolvere le necessità connesse alla posa per i collegamenti delle isole di Ischia e Procida. Aumentando la mole dei cavi è stato fondamentale sviluppare gli stabilimenti che li producono  in vicinanza del mare, in zone in cui è facile trasbordarli sulle apposite navi.

Ma anche la scoperta di nuovi materiali ha implicato innovazioni, come per l’isolante del conduttore che dalla guttaperca ottocentesca è passato alla carta impregnata a olio fino all’EPR (gomma etilene-propilenica: ha una perfetta tenuta stagna, maggiore flessibilità e resistenza a fatica) utilizzato per la prima volta in un cavo nel 1967;

L’ingegnere ha illustrato la varietà di cavi ad alta tensione che la Prysmian produce, adeguati al trasporto della corrente continua (per grandi distanze e sistemi diversi, come le reti asincrone) o della in corrente alternata (soluzione più economica e per distanze inferiori, con isolamento dell’EPR con carta). Si è soffermato sui cavi di media tensione per passare poi ai cavi senza conduttori, vuoti, nei quali si trasportano fluidi. Questi tubi flessibili sono adeguati al trasporto di idrocarburi anche molto aggressivi e, ovviamente, al trasporto dell’acqua.
Una innovazione importante è il cavo ombelicale tipico delle installazioni petrolifere che contemporaneamente trasmette energie e trasporta fluidi.

La Prysmian è effettivamente all’avanguardia nel mondo per la produzione di cavi sottomarini la cui tenuta riesce anche a monitorare in tempo reale.

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Stabilimento di Arco Felice

Lo stabilimento di Arco Felice (NA) è una vera eccellenza tecnologica del settore. Qui sono stati prodotti i cavi del SA.PE.I e sono prodotti quelli per il progetto Hudson che prevede il trasporto di energia dal New Jersey alla città di New York.

Molto tecnico è stato anche l’intervento del prof. Cauzillo che ha esposto le considerazioni sulla portata al limite termico dei cavi sottomarini per la trasmissione dell’energia elettrica illustrandole con slide esemplificative.

Infine hanno svolto la loro relazione in inglese i due ingegneri sloveni, di cui uno, il dott. Milutin Ostojc insegna all’università di Crne Gore in Montenegro ed è coinvolto nell’attuale progetto di stesura di cavi sottomarini fra l’Italia e il Montenegro.

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[Cavi Sottomarini per la Trasmissione di Energia Elettrica. (2) – Fine]

 

Il Consiglio comunale del 29 settembre 2014

a cura della Redazione
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Municipio

 

All’ordine del giorno del consiglio comunale dello scorso lunedì 29 settembre vi erano cinque punti (vedi in allegato 1 copia in file .pdf della convocazione), ma ne sono stati trattati solo tre.


Al primo punto all’ordine del giorno
– com’è prassi di ogni Consiglio Comunale – vi era la lettura ed approvazione verbali della seduta precedente, in genere un atto piuttosto formale; nel caso specifico però la discussione si è dilungata, poiché tra le delibere del precedente Consiglio da approvare vi era anche la delibera 29 che tratta del bilancio di previsione per il corrente anno e del bilancio pluriennale 2014/2016.

In sede di approvazione di questo documento il 29 luglio scorso, il consigliere Ferraiuolo, nell’esprimere il voto contrario, aveva presentato una memoria scritta (vedi in allegato 2 copia in file .pdf dell’intervento del consigliere Ferraiuolo) dettagliava una serie di osservazioni alla formulazione del bilancio presentato e chiedeva che il suo documento fosse allegato alla delibera di approvazione del suddetto documento contabile. Questa richiesta tuttavia non è stata adempiuta, né in quella sede né in seguito, ad un successivo sollecito dell’accennato consigliere (vedi in allegato 3 copia in file .pdf della richiesta).

Da qui quanto riportato anche dalla stampa locale nella giornata di ieri ((vedi in allegato 4 copia in file .pdf dell’articolo di Clemente Pistilli su www.h24notizie.com), che riprendendo in modo molto sintetico alcune delle critiche sollevate dal documento di Ferraiuolo – il mancato rispetto della normativa sulla spending review , l’ulteriore incremento a carico dei cittadini per la nettezza urbana (TARI – vedi in Note) – rende noto che la mancata pubblicazione del citato documento in allegato al bilancio comunale 2014 è stata portata a conoscenza del Prefetto e del Ministero dell’Economia.

In sede di Consiglio, il sindaco ha comunque convenuto sull’accaduto imputandolo ad un mero disguido da parte del Vice-Segretario comunale D’Elia, che tra l’altro con il 30 di settembre ha concluso il suo incarico presso il nostro Comune.

Nella votazione conclusiva di questo primo punto, i consiglieri di minoranza hanno votato contro l’approvazione della citata delibera 29 e a favore della conferma delle altre delibere già approvate nella seduta del 29 luglio.

 

Secondo punto all’ordine del giorno: verifica stato di attuazione dei programmi e riequilibrio di bilancio. In sostanza la verifica se dall’approvazione del bilancio presentato a luglio è intervenuta qualche  variazione nelle sue voci. Anche questo è un adempimento formale che va ottemperato entro il 30 di settembre. Nessuna variazione è stata rilevata.
Il consigliere D’Arco si è astenuto, mentre il consigliere Ferraiuolo ha votato contro.


Terzo ed ultimo punto esaminato (il quinto in elenco)
: modifica regolamento TARI.

Già molti cittadini avevano avuto modo di rilevare un’incongruità nelle tariffe delle bollette TARI, le famiglie con tre persone avevano una tariffa superiore a quelle da quattro (anche questo punto è trattato nel citato documento depositato dal consigliere Ferraiuolo). Si è pertanto proceduto alla rettifica di questo punto – all’unanimità – ed i relativi ruoli andranno rettificati.

Sempre in merito al regolamento TARI è stato anche ridotta – anche qui con il voto favorevole di maggioranza ed opposizione – di circa l’80% la tariffa che le tre Associazioni di diportisti nautici isolane pagano per l’utilizzo degli specchi d’acqua dove vengono ormeggiati i natanti di loro proprietà nel periodo estivo. Questo in considerazione sia della scarsità dei rifiuti prodotti da questi mezzi che dall’ulteriore considerazione che essendo questi soci cittadini ponzesi, già pagano la TARI ed in sostanza subirebbero una doppia imposizione.

La minoranza aveva chiesto anche la riduzione delle tariffe TARI per i pensionati al minimo ed in particolare Ferraiuolo ha insistito sulla richiesta di ridurre le tariffe TARI nella stessa misura (50%) con cui fino alla metà di settembre il Comune ha pagato il servizio alla De Vizia (anche questo è un punto trattato dal già citato documento depositato – cfr)
Questi ultimi due punti non sono stati accolti.

I due punti all’ordine del giorno non trattati sono stati rinviati al prossimo consiglio comunale.

 

Allegato 1. Convocazione Consiglio Comunale 29-9-14

Allegato 2. Intervento consigliere Ferraiuolo Consiglio Comun. del 27-7-14

Allegato 3. Richiesta di alleg. al bilancio 2014 intervento Ferraiuolo

Allegato 4. H24notizie. Ponza bilancio di previsione

 

Note

TARI – (la tassa sui rifiuti) è il nuovo nome per la tassa dei rifiuti. Sostituisce la TARES dello scorso anno che a sua volta aveva preso il posto di TARSU e TIA.
TASI – l’acronimo sta per “Tassa sui Servizi Indivisibili” – è il tributo comunale per i Servizi Indivisibili erogati. E’ destinata a far fronte alle spese per l’illuminazione, la cura del verde, la pulizia stradale e per tutti quei servizi forniti in maniera uguale a tutti i cittadini.
La TASI è una delle tre parti in cui è divisa la cosiddetta IUC, l’Imposta Unica Comunale: le altre due sono la TARI e l’eventuale IMU su immobili diversi dalla prima casa di proprietà.

Un’altra stagione

di Sang’ ’i  retunne
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Venerdì pesce

 

Sang’ ’i  retunne – Giggi’, ma che staje cumbinann’? Nn’è ancora fernuta ’a staggione pe’ te?

Giggino
– ’Uagliò, se vede proprie ca nunn’è cosa toia. Chella mò accummencia..!
Sr – Seee… proprio così, ma va va! Mò accummenci’a vernata.

Gg
– Ma quanne maie!!?  ’Isso’ nunn’a fa inizziare! ‘Isso’ può tutto.
Sr -  Se se, vattenn’i cape tu, che chill’è  ’nu sant’, e vedarraie come te truòve…

Gg
– Chill’ nunn’è nu santo, è ’nu Patatern’! …Dimmi tu chi ha fatto più di lui.
Sr – Mado’ Giggi’, ma ch’è cumbinate? Te si’ vutate ’i ’sta manera? Lo detestavi… e mò?

Gg
– Quando davanti a te hai un dio, come fai a non votarti?
Sr – Azz, ‘nu ddio! Ma dimmi tu che ha fatto di così stravolgente pe te cagna’ ‘a grammatica ’ngapa?

Gg – Eeeee! È lunga la lista.
Sr – Pure? E dimmi, dai. Famm’accapi’.

Gg
– Che t’aggia di’… Chi ha messo mai un trenino marino?
Sr – Nisciuno.

Gg
– Chi mai ha mise i cessi chimici pe’ nun piscia’ a mmare?
Sr – Nisciuno.

Gg
– Chi ha mai luvate ’a mare duiciént’ cupertune accattate a Formia?
Sr – Nisciuno, è vero!

Gg
– Uvvi’ …E chi ha apièrt’ Chiaia di Luna?
Sr – Nisciuno.

Gg
– Chi ha facilitato gli isolani… a lasciare campo libero?
Sr – Nisciuno.

Gg
– Chi ha reso sicure le spiagge chiudendole?
Sr – Nisciuno.

Gg
– Chi ha tolto le tasse vecchie per quelle nuove?
Sr – Nisciuno.

Gg
– Ma ’a cosa cchiù megli’assaie è ’a fiscion a’ televisione! …Tutto merito suo!
Sr – A me non risulta. Comunque che hai da dire a riguardo?

Gg
– Comme che ho da dire? Sai quanta gente arrivarrà? Già aiere ce steven’ tre che jevene truvann’ ‘la villa maledetta’. È asciuto Peppe Mazzell’ cu ’nu bastone mmano e l’ha fatte fuie …’u solito cafone ponzese!
Sr – Ma solo tre turisti ’ngopp’a sette milioni di spettatori?

Gg
– Pe’ mmò sì! Poi arriva la grande ondata. Perciò sto appreparann’ tutt’i cose.
Sr – La grande ondata? Mò arriva ‘u maletiemp’, altro che grande ondata. E tu hai preparato ombrelloni, sdraio e canotti. Ma si’ asciute pazze?

Gg
– Come dicette ’u Pataterno ai servi, alle nozze dei cani? “Fate quello che vi dico” …E facette addeventa’ vino all’acqua.
Sr – Ma perché, ‘Lui’ che vi ha detto che può fare miracoli?

Gg – Ci ha arraunati ‘ncopp’a mmunnezza, è sagliuto ’a copp’u nuovo gruppo elettroggeno e ci ha detto: “Lo vedete il sole? Pure quello è merito mio e lo
faccio apparire quando voglio io. Basta una mia parola e l’inverno sarà estate 
e l’estate sarà un inferno”.
…E nuie stamm’a sentì ’a sua parola soia. Sule chella basta e avanza, il resto non serve! 

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Apparizioni

Memo (12). Dell’addio alla plastica

la Redazione

 

Nei giorni scorsi è girato presso i negozi di Ponza un volantino-ordinanza (?) da parte del Comune di Ponza che intendeva “far sapere” alcune cose a commercianti e cittadini.

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Addio Plastica. Reduc. size

Il manifesto del Comune (cliccare per ingrandire)

 

Prendendo spunto e ‘lezioni di stile’ da quel ‘proclama’, anche l’Amministrazione ‘deve sapere’ che:

- la legge citata è sbagliata; propriamente si tratta dell’art. 2 del D. L. 25 gennaio 2012, n. 2, modificato dall’art. 11, del D. L. 24 giugno 2014, n. 91, convertito in legge dalla L. 11 agosto 2014, n. 116

- l’art. 2 della legge n.116/2014 tratta invece del rilancio del settore vitivinicolo: bell’argomento, ma alquanto diverso da quello dei sacchetti di plastica…

‘Deve anche sapere”… che alle persone di buon senso riesce difficile immaginare come si possa vietare la vendita di prodotti quali posate, bicchieri, piatti in plastica che altrove, su tutto il territorio nazionale, sono liberamente venduti. Si può certamente chiedere di incentivare il consumo di materiali biodegradabili, tenendo però presente che mediamente costano molto di più: a fronte di un costo, ad esempio, di circa 2 euro per una confezione di 50 piatti, una analoga confezione in materiale biodegradabile costa dai 7 ai 12 euro. Incentivare va bene, vietare ci sembra francamente inverosimile…

Ci permettiamo piuttosto di suggerire all’Amministrazione – se al di là dei proclami vuole essere davvero in linea con i comuni sensibili al rispetto dell’ambiente – di adoperarsi per ridurre l’impatto della plastica attraverso iniziative, queste sì realizzabili, quali l’adozione di materiali biodegradabili e compostabili durante iniziative pubbliche (quali sagre, mense scolastiche, ecc.).

Ci sono Comuni e Province che promuovono e finanziano le cosiddette “eco-feste”, cioè manifestazioni in cui è bandito l’uso della plastica.
Fino ad arrivare al virtuosismo di città come Bolzano che ha acquistato delle lavastoviglie mobili, in grado di lavare in 5 minuti oltre 20 coperti: questi macchinari, compresi di stoviglie in materiale infrangibile, vengono affittate a costi ridotti non solo in occasione di sagre cittadine, ma anche per feste ed eventi di privati ed associazioni!

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Le buste di plastica devono scomparire


Ischianews & Eventi, ottobre/novembre 2014. Autunno o la lunga estate

segnalato in Redazione da Giuseppe Mazzella di Rurillo
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Copertina IschiaNews-Ottobre 2014

 

Chi l’ha detto che l’autunno porta malinconia – come dice una famosa canzone napoletana degli anni ’50 – perché cadono le foglie dagli alberi, le giornate sono più corte, l’acqua del mare è più fredda, il sole sempre più tiepido?
Ad Ischia l’autunno è un’“estate protratta”.
Lo dimostrò scientificamente il prof. Cristofaro Mennella (1907-1976), matematico, fisico e soprattutto fra i precursori in Italia della climatologia e della meteorologia e certamente fra i più grandi scienziati a cui Ischia ha dato i natali.
Mennella fondò, con altri studiosi, nel 1944 il Centro Studi su l’isola d’Ischia a cui dedicò tutta la sua vita. Era direttore onorario dell’Osservatorio Geofisico sulla Gran Sentinella a Casamicciola e lottò, con scarso successo, affinché l’Osservatorio diventasse un Centro Pluridisciplinare di Climatologia.

Nel 1959 diede alle stampe un libro di 150 pagine con tabelle, comparazioni, analisi, osservazioni dedicato al clima dell’isola d’Ischia che gli era costato almeno vent’anni di studi e rigorose ricerche.
Lo chiamò “L’isola d’Ischia, gemma climatica d’ Italia” (Editrice EDART-Napoli). Dimostrò scientificamente  che l’isola d’Ischia per la sua posizione geografica e per la sua morfologia vantava un clima straordinariamente mite.
“La singolare pregevolezza  del clima fa di Ischia una entità veramente eccezionale e tale da rendere l’isola una autentica gemma nella fulgida corona delle stazioni climatiche, termali e turistiche italiane” scriveva e sosteneva che ad Ischia c’è una “felice concomitanza di tanti fattori fisici e ambientali” per un turismo esteso a tutto l’arco dell’ anno. Anzi soprattutto in autunno ed in inverno le cure termali – per le quali Ischia è famosa nel mondo e da secoli – sono più efficaci.

“Il termalismo può protrarsi a tutto novembre, senza ricorrere a speciali accorgimenti, laddove esso risulta difficile già nello stesso ottobre nelle stazioni del Nord” scriveva Mennella che dimostrava nel suo studio le sue affermazioni con i dati climatici e statistici delle altre località termali – come Bormio, Salsomaggiore, Montecatini, Chianciano ed altre – comparandoli con quelli dell’isola d’Ischia che ha tanti “ micro-clima” perché c’è il Monte Epomeo con i suoi 788 metri.

Ad ottobre, per esempio, la temperatura massima di Ischia – località di Sant’Angelo – è di 29,8 mentre ad Ischia Porto è di 28,7 mentre a Salsomaggiore la temperatura massima è di 22,4 e la minima addirittura meno 7,4 mentre le temperature minime di Ischia sono 10, 9 a Sant’Angelo e 9,8 ad Ischia Porto. Se a questa pregevolezza ambientale aggiungiamo il grande potenziamento delle strutture alberghiere con stupendi “Centri Benessere” con le piscine con la calda e miracolosa acqua termale veramente si può affermare con lo slogan già lanciato negli anni ’60 che “il sole trascorre l’inverno ad Ischia”.

Quest’anno per i mesi di ottobre e novembre per i “turisti d’autunno” e per gli isolani c’è anche il primo Festival nazionale di teatro amatoriale con un cartellone di spettacoli fino al 30 novembre mentre i Giardini de La Mortella, creati da Sir William e Lady Susana Walton, presentano la vita d’autunno di questo straordinario giardino esotico ed i parchi termali sono ancora aperti – fino alla fine d’ottobre – per  catturare gli ultimi raggi del sole dell’“estate protratta” per i felici frequentatori.

Ottobre e novembre sono anche i mesi della vendemmia e della maturazione dell’uva in attesa dell’undici di novembre per la festa di San Martino in cui “ogni mosto diventa vino” e si festeggia in decine di cantine ischitane.

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IschiaNews-Locandina-Ottobre

Questo ed altro nel numero di ottobre/novembre del Magazine in italiano ed inglese  “Ischianews & Eventi” diretto da Enrico Deuringer con Giuseppe Mazzella condirettore e la direzione editoriale di Tommaso Massimo Pilato in distribuzione da sabato 4 ottobre 2014 in 400 punti dell’isola d’Ischia (edicole, alberghi e ristoranti convenzionati ed agenzie di servizi al turismo, luoghi di interesse e parchi termali per i quali viene indicata la chiusura stagionale dal Parco Castiglione che chiude domenica 19 ottobre 2014  ai Giardini Poseidon che chiudono venerdì 31 ottobre  ed ancora la Romantica (domenica 26 ottobre), il Negombo (domenica 12 ottobre), l’Aphrodite Apollon (sabato 18 ottobre), il Giardino Eden (domenica 5 ottobre), ‘O Vagnitiello (mercoledì 15 ottobre) per finire alla Fonte delle Ninfe Nitrodi che chiude sabato 15 novembre 2014.

Anche in questo numero le ricette del mese con i nostri ristoranti consigliati, i prodotti tipici, i centri di bellezza, i monumenti da vedere, e le notizie utili con le tariffe speciali del trasporto marittimo e naturalmente il nostro augurio di buone e serene vacanze con… Ischia in tasca.

Al Teatro Sistina a Roma. Sistina Story

di Anna Mazzella-Marciano
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Cast Sistina story

 

Carissimi,
a volte il dito riesce a toccare il cielo ed autorizza gli occhi a rigare le guance di qualche lacrimuccia!
Cari saluti a tutti dalla mamma e dal papà di Sabrina Marciano.
Anna Mazzella e Peppino Marciano

 

Un doveroso omaggio che il nuovo Direttore artistico fa all’indimenticabile tradizione della Commedia Musicale targata “Sistina”: oltre due ore di carrellata musicale dei maggiori indimenticabili successi che hanno reso celebre questo Teatro. Un’orchestra di oltre 20 elementi con un narratore d’eccezione, Pippo Baudo, e un perfetto testimone, tra i principali artefici di quella stagione, Enrico Montesano: per la prima volta insieme.

Tra divertimento, melodie romantiche, travolgenti numeri di ensemble, “Sistina Story” farà rivivere le pagine più belle di quella che può definirsi “la colonna sonora del Teatro dei romani“. Intorno a loro un gruppo di 20 performer della Compagnia Stabile del Musical della Peeparrow/Sistina diretti da Massimo Romeo Piparo e coreografati da Bill Goodson [Dal sito web del Teatro Sistina]

Lo spettacolo sarà al Sistina fino al 19 ottobre e sono previste anche 2 anteprime a prezzi ridotti sabato 4 e domenica 5 ottobre

 

Foto di copertina di Mauro Sostini

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Conferenza stampa di presentazione dello spettacolo "Sistina Story"

Pippo Baudo ed Enrico Montesano con le due soubrette dello spettacolo, Sabrina Marciano e Valentina Spalletta

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Sabrina Marciano si è esibita a Ponza, il 22 luglio scorso, nello spettacolo “Jesce sole” (leggi qui e qui)

Concerto lirico a Ponza, nella Chiesa della SS. Trinità

La Redazione
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Chiesa SS. Trinità. Interno

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il testo della locandina preparata da don Ramon per  il concerto lirico in onore della SS. Madonna del Rosario di Pompei che si terrà nella Chiesa della SS. Trinità domenica 5 ottobre, alle ore 19,45

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Madonna del Rosario Pompei. Ottobre mese mariano

PROGRAMMA

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Ave Maria  – Franz Schubert

Panis Angelicus –  Cesar Franck

Ave Verum –  W. Amadeus Mozart

Domine Deus –  Antonio Vivaldi

O mio bambino caro –  Giacomo Puccini da “Gianni Schicchi”

Quando me ne vò – Giacomo  Puccini da “La Bohème”

Ebben? Ne andrò lontana –  Alfrredo Catalani da “La Wally”

Ave Maria –  Charles Gounod

.

Il concerto verrà eseguito dal soprano Giulia Sensati, accompagnata al piano dal maestro Luca Spinosa.

Giulia Sensati nasce a Pisa il 29 ottobre 1982, dove inizia la carriera artistica già alla giovane età di 11 anni, facendo parte dei “Piccoli cantori di San Nicola” e partecipando, tra l’altro, alla rappresentazione della Bohème al teatro Santa Croce sull’Arno.

Appassionata di musica, decide di perfezionarsi e supera l’esame di ammissione al Conservatorio Mascagni di Livorno, dove si diploma in “Canto lirico”. Durante gli intensi anni di studio, comunque, prende parte a varie opere e concerti in diverse città della Toscana, tra cui Pisa, Livorno, Viareggio, ed interpreta il ruolo di Flora nelle Traviata al teatro di Buti.

Entrata a far parte del coro della Primiziale Pisana del Duomo di Pisa, poi, frequenta il corso di perfezionamento presso l’Accademia di Alto perfezionamento per voci pucciniane a Torre del lago.

Dal 2011 fa parte del Coro del Teatro dell’Opera di Salerno con la direzione del maestro Daniel Oren. Qui ha pertecipato alla rappresentazione di varie opere tra le quali Pagliacci, Cavalleria Rusticana, Aida, Nabucco, Otello, Simon Boccanegra, Bohème.

Lo scorso giugno ha preso parte alla rappresentazione della Carmen di Giuseppe Bizet presso il Guangzhou Opera House, in Cina, in collaborazione con il Covent Garden di Londra.

Se avessi bisogno di te. Dedicata a Vittorio

proposta da Emanuela Siciliani
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Vittorio Romano e Milena

 

Nel trigesimo della morte di Vittorio. Sarà cantata in Chiesa.
“Se avessi bisogno di te” – If I needed you – dal film “Alabama Monroe”
Dedicata a Vittorio

 .

Se avessi bisogno di te, verresti da me? 

Verresti da me per alleviare il mio dolore? 

Se tu avessi bisogno di me, io verrei da te. 

Attraverserei il mare per alleviare il tuo dolore.

 

Ora la notte è triste e nasce il mattino

Nasce con le luci dell’amore.

E ti perderai l’alba se chiudi gli occhi

Spezzando il mio cuore in due.

Se avessi bisogno di te, verresti da me? 

Verresti da me per alleviare il mio dolore? 

Se tu avessi bisogno di me, io verrei da te. 

Attraverserei il mare per alleviare il tuo dolore.

 

Ora la bambina è con me perché le ho mostrato come

posare la sua mano di giglio nella mia.

Chi potrebbe dissentire, è uno spettacolo vederla:

un tesoro che anche il povero può trovare.

 

Se avessi bisogno di te, verresti da me? 

Verresti da me per alleviare il mio dolore? 

Se tu avessi bisogno di me, io verrei da te. 

Attraverserei il mare per alleviare il tuo dolore.

 

If I needed you ((duet with Emmylou Harris)

http://www.youtube.com/watch?v=xn2fGbA_NFE

 

If I Needed You

 

[Both]

If I needed you, would you come to me?

Would you come to me for to ease my pain?

If you needed me, I would come to you.

I would swim the sea for to ease your pain.

[Emmylou]

Well the night’s forlorn and the morning’s born

And the morning’s born with the lights of love.

And you’ll miss sunrise if you close your eyes,

And that would break my heart in two.

[Both]

If I needed you, would you come to me?

Would you come to me for to ease my pain?

If you needed me, I would come to you.

I would swim the sea for to ease your pain.

[Instrumental]

[Don]

Baby’s with me now since I showed her how,

To lay her lily hand in mine.

Who could ill agree, she’s a sight to see:

A treasure for the poor to find.

[Both]

If I needed you, would you come to me?

Would you come to me for to ease my pain?

If you needed me, I would come to you.

I would swim the sea for to ease your pain.

.

Ending Scene

http://www.youtube.com/watch?v=DaYSsYUem8M

.

Nota a cura della Redazione

Alabama Monroe – Una storia d’amore (The Broken Circle Breakdown) è un film belga del 2012 diretto da Felix Van Groeningen con Johan Heldenbergh (Didier Bontnick/Monroe) e Veerle Baetens Elise Vandevelde/Alabama.

Racconta della sostenibilità / insostenibilità del dolore di due giovani – lei fa tatuaggi, lui canta in un gruppo di musica bluegrass (country); poi si esibiranno insieme – legati da una intensa storia d’amore suggellata dall’arrivo di una bambina, Maybelle, che muore a sette anni di cancro.
Lei, Elise, non ce la fa a continuare a vivere; lui le dà l’estremo saluto, a modo suo, con la (loro) band intorno al letto abbraccia Maybelle per me, quando la vedrai…

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Locandina Alabama Monroe

“Un’altra vita”, siamo alla penultima

di Luisa Guarino
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Vanessa

 

Il tempo scorre veloce: siamo già arrivati alla quinta e penultima puntata della fiction televisiva “Un’altra vita” che tiene incollati ponzesi e non allo schermo, alla ricerca degli scorci più belli e diversi della nostra isola. Ma ci sarà anche qualcuno che terrà d’occhio anche la storia, no?! che va sempre più assumendo i connotati del più scontato feuilleton.
Riassumiamo: Marghe è incinta, Giulia è gelosissima del ritorno della ragazza di Nino, Antonio chiede alla dottoressa se dorme con il marito, mentre dalle anticipazioni di questi giorni vediamo la scena madre di Anna, moglie di Antonio, che in chiesa (forse in occasione di una cerimonia pasquale?) dice davanti a tutti che non può augurare il bene alla dottoressa perché le ha rubato il marito. Serve altro?

Intanto gli spettatori già si aspettano un finale aperto: niente happy end né tragedia. Poiché sembra che la cosa funzioni prepariamoci a “Un’altra vita 2”, che però magari la bella Vanessa Incontrada potrebbe andarsi a cercare in un’altra isola, oppure in alta montagna: del resto tutta l’Italia è un’ininterrotta location e le Film Commission esistono in tutte le regioni. Quindi prepariamoci a restare in sospeso. “Int’u mèglie, fernésce” diceva mia nonna Fortunata davanti a certi film e sceneggiati: oggi non si corre più questo rischio, perché spesso tutto resta appunto aperto.
A proposito di location, la scorsa volta eravamo rimasti col dubbio di quale fosse il set dell’istituto scolastico (“G. Silvestri” per la cronaca).
Mi ha informato prontamente l’amico d’infanzia Franco Zecca, non si sa se più innamorato di Ponza o di cinema, il quale mi ha confermato Civitavecchia per il poliambulatorio e Santa Marinella /Santa Severa appunto per la scuola.

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Set-Fiction.-Bar-Ripoli

La quarta puntata, oltre agli scorci straordinari della zona delle Forna e ai panorami unici di tutta l’isola, ci ha portato in piena piazza Pisacane, al bar Tripoli, naturalmente con insegna riveduta e corretta, con una lunga carrellata sul corso e i suoi caratteristici ‘vasoli’. Inoltre a tutti i ponzesi, in particolare ai produttori di vini, avrà fatto sicuramente piacere che a un certo punto sia stato menzionato il Biancolella, vino tipico di Ponza e qui prodotto con un seguito sempre crescente.

Prepariamoci dunque ad assistere a questa quinta e penultima puntata di “Un’altra vita”, martedì 7 ottobre.
Già mi viene nostalgia: un po’ come quando finisce Linea Blu, con tutto quel suo mare.

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Fiction_un_altra_vita

Gennaro Di Fazio ad un nuovo prestigioso incarico

la Redazione
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Ospedale Formia

 

Il dott. Gennaro Di Fazio è il nuovo responsabile facente funzioni del reparto di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Provinciale di Formia.

La Redazione di Ponzaracconta si complimenta con l’amico Gennaro, co-fondatore del nostro sito, per il meritato prestigioso incarico .

Ad majora


Il Bilancio del Comune di Ponza all’attenzione del Prefetto e del Ministero dell’Economia e Finanze

segnalato dalla Redazione
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Ponza. Il Municipio e la Chiesa
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Le problematiche segnalate nel nostro articolo sui rifiuti del 17 settembre (leggi qui) e le polemiche in Consiglio Comunale del 29 settembre scorso (leggi qui) acquistano un’eco più vasta.
l.R
.
Da “Il Quotidiano di Latina” di oggi 6 ottobre 2014, un articolo di Elisa Fiore
.
Ponza, il consigliere Ferraiuolo solleva la questione al Mef 
Bilancio, la delibera con cui si adottano le tariffe Tari arriva dal Prefetto 
di Elisa Fiore
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La Tari deliberata dal Comune di Ponza è solo uno degli argomenti che il consigliere Francesco Ferraiuolo chiede vengano presi in considerazione dal Prefetto di Latina al quale ha rivolto una missiva indirizzata anche al Ministero dell’Economia.
Sul piatto della bilancia la delibera n.16/2014 e la n. 29 con cui quel comune ha approvato il piano finanziario relativo alla Tari 2014. Nell’allegato 1 della prima, Ferraiuolo si è accorto che ad un nucleo familiare composto da tre persone risulta applicata una tariffa di 9 euro; 8 euro al mq ai nuclei di quattro persone.
«In tale determinazione – già applicata nelle bollette della nettezza urbana – si contravviene il principio della proporzionalità ed a quello secondo cui chi più inquina più paga». Spiega Ferraiuolo che prima ha creduto in errore di battitura, poi in una svista, ma quando s’è accorto che il suo intervento avvenuto nel corso del Consiglio comunale, era stato inserito solo nel brogliaccio e che il contenuto di quella delibera non era mai stato corretto nonostante le sue reiterate comunicazioni, ha chiesto al Prefetto di Latina di intervenire in ordine a quanto evidenziato nella delibera n. 29.12014 del Consiglio comunale. Ferraiuolo nel suo intervento in seduta consiliare, molto dettagliato e puntuale, e non privo di rilievi degni di sottolineanza, pone l’accento sull’aumento della spesa, passata dal 2012 ad oggi, dai 4.487332. euro agli attuali 6.127.2.50 euro. «La spending review – scrive Ferraiuolo – tanto sollecitata dalla normativa appare ignorata, mentre per la spesa in conto capitale, ovvero quella che indica progetti di sviluppo degli amministrazione, sono stati decurtati 1.950.000 euro. In proposito, è da rilevare che nella parte Entrata, al cap. 865.5, è prevista una somma di 467.573,61 euro quale contributo per lo sviluppo delle isole minori. Tale importo previsto già nel 2013 non è stato riportato, com’è dovuto, fra i residui attivi, mentre il corrispettivo previsto nella parte spesa, al cap. 3510, anch’esso già previsto nell’anno 2013, è stato regolarmente riportato nei residui passivi. A questo punto non è peregrino chiedersi – incalza Ferraiuolo – come si è arrivati alla quadratura economica del bilancio 2014. Dal momento che non si sa che fine fa il predetto importo di 467573,61 (come previsto nella parte entrata di competenza) nella corrispondente spesa di competenza.
Inoltre, viene spontanea un’altra domanda: come è stato riportato tale importo fra i residui passivi 2013 se non risulta alcun impegno a fronte delle risorse che addirittura nemmeno vengono riportate fra i residui attivi?»
Altri interrogativi riguardano ad esempio l’applicazione della Tasi solo a chi possiede una prima casa sull’Isola.
Il piano di conguaglio della Tares che si scosta di ben 100 mila euro dagli attuali impegni di spesa per lo smaltimento degli ingombranti. Ed ancora una serie di quesiti tutti degni di nota, ma allegati con brogliaccio, e invisibili ai più.
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L’articolo citato in file .pdf: ilquotidianodilatina del 6.10.2014. Pag.25

Il 5 ottobre: incontro con la musica lirica nella chiesa della SS. Trinità

di Rosanna Conte
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Concerto lirico in Chiesa. Giulia Sensati

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Domenica sera i ponzesi che sono rimasti in chiesa dopo la messa vespertina e quelli che vi si sono recati per l’evento (leggi qui) hanno vissuto una serata veramente gradevole, all’insegna della musica e del bel canto.

Don Ramon è stato veramente bravo ad organizzare una serata così, col soprano Giulia Sensati ed il giovane maestro di pianoforte, Luca Spinosa (1).
E non si è fermato qui.

Dopo le brillanti esecuzioni, con l’aiuto delle signore che hanno sostenuto l’iniziativa in onore della Madonna del Rosario, ha offerto un ricco buffet nella sala parrocchiale durante il quale si è piacevolmente chiacchierato e si è fatta conoscenza con i due artisti.

Così se per il giovane Luca abbiamo appreso che è di Gaeta e studia al Conservatorio di Frosinone, dove l’ha pescato don Ramon, per Giulia Sensati abbiamo appreso con grande piacere che vive a Ponza da giugno e che ci rimarrà, per motivi di lavoro del marito, per due anni.

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Concerto lirico

A questo punto mi è sembrato utile fare una breve e semplice intervista per farla conoscere un po’ ai ponzesi, quelli che domenica non erano in chiesa, perché credo che agli altri, dopo averla ascoltata, non sia necessario aggiungere nulla per capire chi è la loro nuova concittadina.

Il rapporto di Giulia col canto è così naturale che sembra nato con lei. A tre anni, grazie al microfono regalatole dalla mamma, già si esibiva per i suoi pupazzi e le sue bambole, collocati in platea e attenti alle modulazioni della sua voce. Essere entrata, a 11 anni, fra i Piccoli cantori di San Nicola l’ha trasportata nel contesto delle vere esibizioni pubbliche confermandole che il suo futuro si stava tracciando lungo il naturale percorso che la sua mente e il suo cuore intravvedevano.

E’ per questo che alla domanda se ha provato qualche volta panico o difficoltà a cantare in pubblico, Giulia mi guarda un attimo perplessa e poi mi risponde sicura che mai le è successo qualcosa del genere: per lei, stare su un palco a cantare è la cosa più naturale del mondo ed è quello che la sua voce desidera.

Già, la sua voce!

Una voce potente, limpida e cristallina come sono le voci dei soprani leggeri (2). Nell’esecuzione di domenica la sua capacità canora si è distinta per l’agilità nel passare dai suoni acuti ai gravi, per la sua estensione e la freschezza del gorgheggio.

Un soprano contemporaneo che le piace tantissimo è la rumena Angela Gheorghiu: “Un soprano fantastico!” E fra i brani che ha cantato domenica – che sono quelli che le piacciono di più e ed ha ritenuto più facili da seguire per il pubblico – ci sono anche quelli molto richiesti alla Gheorghiu (basta vedere su Youtube), come Ebben? Ne andrò lontana, O mio bambino caro e Mi chiamano Mimì, che non era in programma, ma è stata cantata come bis. Le piace molto anche la russa Anna Netrebko.

La sua esperienza più bella è stata la recente tourné, col Coro del Teatro dell’Opera di Salerno di cui fa parte, in Cina dove è stata rappresentata la Carmen di Bizet, interpretata dal mezzosoprano Anna Caterina Antonacci. Erano tutti cantanti italiani, con tanta voglia di lavorare, ed hanno lavorato moltissimo in quei diciotto giorni. Per Giulia, la Antonacci è stata bravissima ed è contenta di ripetere l’esperienza a Salerno per il periodo natalizio.

Il Teatro dell’Opera di Salerno è molto attivo e copre normalmente tutto il periodo che va dall’autunno all’inizio dell’estate con diverse rappresentazioni. Per il prossimo novembre ha in cartellone La vedova allegra con la regia di Vittorio Sgarbi e per Giulia sarà un’altra esperienza.

Come prospettive di lavoro, le piacerebbe coprire il periodo estivo entrando nel Coro del teatro di Torre del Lago, paese dove visse Puccini, in provincia di Lucca, e dove c’è sempre un ricco programma estivo di opere liriche che si svolge all’aperto. Così potrebbe lavorare tutto l’anno.

L’idea prospettata da don Ramon di fare un concerto al mese durante l’inverno piace molto a Giulia che sarebbe propensa anche a coinvolgere qualche tenore per l’esecuzione di duetti, magari, accompagnati al pianoforte dallo stesso maestro di domenica, Luca Spinosa, che giudica molto bravo. Anche a noi farebbe piacere riascoltare il giovane musicista di Gaeta che ha partecipato a diverse esibizioni nelle province laziali e campane.

Ovviamente gradirebbe entrare anche nel cartellone di Ponza estate 2015 e noi glielo auguriamo.

La presenza di Giulia Sensati a Ponza per due anni può diventare un grande dono per i ponzesi, specie nel periodo invernale quando, finiti il trambusto ed il chiasso estivi, l’isola si chiude su se stessa. Allora l’offerta di momenti artistici può rallegrare e riempire lo spirito con nuova linfa.

Del resto, per Giulia, la gioia di esibirsi per un pubblico che l’apprezza, potrà essere di aiuto ad affrontare l’isola in inverno, anche se sarà comunque impegnata col suo frugoletto, un biondino di due anni che va all’asilo come gli altri bambini ponzesi.

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Concerto lirico. Luca Spinosa

Note

(1)Luca Spinosa nasce nel 1989 e intraprende giovanissimo lo studio del pianoforte.
All’età di 14 anni partecipa alla prima edizione del Concorso nazionale di esecuzione musicale “Remigio Paone” ottenendo il primo premio.
Ha partecipato, suonando in concerti di musiche d’Opera e in formazioni cameristiche, a numerose attività musicali, tra cui lo “Yacht Med Festival” di Gaeta, il 38° “Sannita Teatro Festival” di Pietrabbondante (IS), il “Recital lirico per il percorso di candidatura dell’Opera lirica italiana a patrimonio immateriale dell’UNESCO” promosso dall’Associazione Cantori Professionisti d’Italia, la rassegna “Giovani Artisti per l’Ospedale” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma, la stagione “Arte Indipendente” presso l’Orto Botanico di Roma.
Ha inoltre collaborato con svariati enti e associazioni, tra cui il coro polifonico “Le voci di Scauda” di Torre del Greco (NA), l’Orchestra da Camera “Città di Fondi”.
E’ prossimo a discutere la tesi di laurea a conclusione del corso di Maestro Collaboratore sotto la guida del M° Mauro Paris presso il Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone, ove ha frequentato anche corsi e master class di Riccardo Risaliti, Ionela Butu, Alberto Galletti, Carlo Negroni.

(2) – Esistono due tipi principali di soprano, il drammatico e il leggiero, ma vi è anche un tipo intermedio, il soprano lirico. La voce del soprano drammatico si distingue per robustezza e pienezza di suono e per calda pastosità: è meno estesa di quella dei soprani leggieri nelle note acute, ma può raggiungere con migliore effetto anche alcune delle note basse che i soprani leggieri non hanno. Questi, invece, hanno una voce più limpida e cristallina, possono raggiungere acutezze maggiori di suoni e la loro voce si presta più agevolmente alla esecuzione delle virtuosità, dalle agilità, dei gorgheggi.
I soprani lirici sono, naturalmente, intermedî fra gli uni e gli altri e posseggono alcune delle rispettive loro qualità, ma più limitatamente. La loro estensione normale va dal do (eccezionalmente dal si) sotto il rigo al do sopra.

Le foto della serata sono state gentilmente messe a disposizione da Carlo Marcone (quindi ridotte di dimensioni per l’inserimento nel sito)

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Giulia Sensati alla fine del Concerto

 

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Giulia Sensati Part.

 

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Lucia con i due artisti

I due artisti con Lucia, una loro ammiratrice di eccezione che ha detto: “E’ stata una cosa bellissima. Quelli che non sono venuti è perché non sapevano o non hanno capito di cosa si trattava” 

FAIMARATHON a Maranola

proposta da Fabio Brocco
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Invito alla FAIMARATHON

 

Cari Amici e Amiche

La Delegazione FAI di Latina ed il Gruppo FAI di Gaeta sono lieti di invitarvi a partecipare alla

FAIMARATHON a Maranola (frazione di Formia)

Domenica 12 ottobre 2014 ritorna la III edizione di FAIMARATHON, l’unica maratona che si corre con gli occhi promossa da FAI e Il Gioco del Lotto che invita a riscoprire gli angoli nascosti dei luoghi della nostra vita quotidiana attraverso inediti itinerari in oltre 120 città d’Italia.

 

La FAIMARATHON è una passeggiata culturale, non competitiva, a cui tutti possono partecipare; basta iscriversi e presentarsi il giorno della FAIMARATHON alla tappa di partenza, carichi di entusiasmo e curiosità.

Qui si riceverà il kit del maratoneta (lo zaino, la pettorina da indossare, la mappa del percorso, le schede descrittive delle varie tappe, l’adesivo a sostegno della campagna di raccolta fondi “Ricordati di salvare l’Italia” e un biglietto di ingresso omaggio nei Beni FAI) e si sarà pronti per vivere una giornata indimenticabile!

Partenza da piazza Antonio Ricca (a Maranola) dalle ore 10.00 con interruzioni all’ora di pranzo
Lunghezza percorso: 1,5 km
Tempo di percorrenza: 1,30 h

 

Inoltre, in attesa della FAIMARATHON, per sabato 11 ottobre 2014 ore 18,00, abbiamo organizzato una visita alla mostra fotografica di Cy Twombly, a Gaeta.

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Cy Twombly. Gaeta
 Una foto di Cy Twombly

In allegato:

- Programma sabato 11 ottobre mostra Twombly: Cy Twombly

- Programma FAIMARATHON domenica 12 ottobre a Maranola (frazione di Formia) LT: FAIMARATHON 2014 locandina 2°

 

Vi aspettiamo!

Fabio Brocco
Capo Delegazione FAI di Latina

Sabir. Il Festival

segnalato dalla Redazione
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Sabir. Logo

 

«Il Mediterraneo… sono delle strade. Strade per mare e per terra. Collegate. Strade e città. Grandi, piccole. Si tengono tutte per mano. Il Cairo e Marsiglia, Genova e Beirut, Istanbul e Tangeri, Tunisi e Napoli, Barcellona e Alessandria, Palermo e… ».

Da: Jean-Claude Izzo, Marinai perduti (Les Marins perdus; 1997)

 

L’anima unitaria del Mediterraneo – nella cultura dei popoli che si sono insediati sulle sue rive – è un gran bella idea, purtroppo sovrastata dai tempi e da problemi più grandi.

Con il maggior ottimismo possibile della volontà (a fronte del pessimismo della ragione) continuiamo a sottolineare le similitudini, piuttosto che le differenze, e a riportare con interesse che “Sabir”, la denominazione della lingua comune del mare  (leggi qui) è stato il titolo di un Evento recente – Sabir.  Festival diffuso delle culture mediterranee, dall’1 al 5 ottobre – che si è tenuto a Lampedusa, ‘nostra sorella in isole’, con la partecipazione di Ascanio Celestini, Fiorella Mannoia, Tareke Bhrane (immigrato, mediatore culturale) e Giusy Nicolini (sindaco di Lampedusa e Linosa). In memoria della strage del 3 ottobre 2013 (leggi qui).

 

Eccone una brevissima presentazione da YouTube

http://www.youtube.com/watch?v=2EILnLakQuU

 

 

 

Le due piazze

di Sang’ ’i retunne
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Web generation

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Giggino – Io vuless’a sape’ addo’ cazz’ sta. Addo’ sta?
Sang’ ’i  retunne – E mò che te vene? Che è ‘sta novità? Cu’ chi ci’allàie?

Gg – C’a ggente! Ma te pare ca d’i Fforne a Ponza nun’aggie truvato ‘nu cristiano?  Sule cinc’ cane e tre ghiatte! Ma che! …simme rimaste sule ie e tte ’ngopp’a ‘stu scoglio arracagnute?
Sr – Ma no, ma no… ’a ggente ce sta, nun te prioccupa’, ’a ggente ce sta…

Gg –  Tu si’ forte ! Addo’ sta ’sta ggente? Dai, e nun me fa’ ’ngazza’! Ccà second’ammé so’ partute tuttu quante.
Sr – La gente c’è! Solo che sta in casa: non esce. Sient’a’mmé!

Gg – A casa? Tutta ‘a iurnata a’ casa? Criature, femmene, e uommene, tutt’a’ casa! …e a ffa’ che? Stanne sule sule senza vede’ o senti’ nisciune? …E po’ dicene che s’ampazziscene. ’U vvi’ pecchè?
Sr – Caro Giggino… devi sapere che oramai per incontrare la gente non c’è più bisogno di uscire, oggi da casa si raggiunge tutto il mondo. Tu sei rimasto un po’ arretrato, e sarebbe ora che ti aggiornassi  …’u frate.

Gg – Quand te ce mitte, si’ cazz’i me fa ’ngazzà peggio ’i muglièreme. Comm’u ‘raggiungono’ ’u munne ’a dint’a casa? C’a fantasia?
Sr – ’Uagliò, mò c’è internet, il nuovo strumento per avere il mondo tra le mani senza alzarsi dalla sedia. Basta un computer ed il gioco è fatto. Sono queste le nuove piazze di incontro.

Gg – Aaah! Vuoi dicere ca tutt’a ggente ’i ccà, sta annanz’a chillu strumento d’a matina a’ sera? E comme funziona?
Sr – Ci sono vari modi, uno molto usato è quello che permette di chiacchierare per messaggi: si chiama Facebook.

Gg – Ha! …e pur’ie ’u pozze fa’? Ce vo’ ’a patente?
Sr – E certo che lo puoi fare pure tu! …e non ci vuole niente. Però conoscendoti, che t’appicceche cu’ tutti quanti, ti consiglio di non mettere il tuo vero nome. Mò ti dico io come devi fare…

(Qualche settimana dopo)

Sr – Mado’ Giggì! …e ch’è cumbinato? Tiene ‘a capa ‘nfasciate. Si’ cadute?
Gg – A colpa è ’a toia. Mi dai sempre consigli sbagliati.

Sr – Ma pecché …che t’è succiesso?
Gg – He! M’aggie mise ’ngopp’a fessebbucc’… c’u’ nomme finto ‘i “pesciolino 69”. ’Na meraviglia! M’aggie luvato ’nu sacc’ ’i soddisfazzione… Agge passat’ i meglie nuttate… Aggio sfuttuto a tuttu quante, pure a muglièreme ca nun sapeva….

Sr – Azz! …’u solito scassa’mbrella. E allora?
Gg – Però tu nun m’avive ditt’ ’i nun mètte ’a fotografia …E là è succiesso ’u casine!

Sr – Ma comme, tu metti ‘u nomme finto e ’a foto vera? Ma si’ scème?! …E allora?
Gg – Na sera, come al solito, me so’ mise a sfotte l’assessore, quando all’improvviso è spuntate ’a sott’a tavula uno… tutt’ pelàt’, ca’ll’uocchie ’i pazzo, cu’ ‘nu sigaro ‘mmocca.  Inzomma… M’ha scassato ’u computer, m’acciso ’i mazzate e m’ha ditte: – “Uee, cafone ponzese, hai finito de rompe’ ’e palle n’a’ piazza, e mò te sei messo a fallo su internet”? Tiè, tiè e poi tiè.

Il “Salone del gusto” di Torino: la civiltà del cibo

di Sandro Vitiello

 

Tra due settimane – Giovedì 23 Ottobre – a Torino si aprirà il “Salone del gusto -Terra Madre”.
E’ un evento che si ripete ormai dal 1996 ogni due anni.

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1. L'arca del gusto

Il merito di questo grande evento di portata internazionale va al movimento “Slow Food”.

In un’epoca in cui tutto è globalizzato e l’origine delle cose che riempiono la nostra vita è anonima, questo movimento ha fatto una grande battaglia perché, almeno il cibo conservasse la sua autenticità e a quanti lavorano i buoni prodotti della terra venga riconosciuto il giusto valore del loro sudore.

E’ un dato di fatto che l’industria alimentare a livello mondiale ha imposto dei modelli sempre più standardizzati di cibo.
Basta pensare alle migliaia di fast food sparsi sulla superficie del pianeta e agli scaffali dei supermercati sempre più uguali, ovunque si vada.

Slow food ha cercato di ribaltare questa idea del cibo e dell’alimentazione e i risultati raggiunti in quasi trenta anni di attività danno ragione a quel folle pensatore che è Carlo Petrini che, insieme ad un gruppo di amici da Brà, in Piemonte, ha lanciato un messaggio al mondo intero.

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2. Carlo Petrini

Oggi Slow food ha più di centomila associati in oltre centocinquanta paesi.
In Italia, attraverso i Presidi alimentari ha costruito una rete di relazioni per preservare e dare visibilità ai tanti piccoli “lavoratori del cibo” che raccontano storie antiche molto particolari.

Quanti formaggi, salumi, prodotti della terra e anche del mare sono stati ri-scoperti da chi crede che il cibo sia una componente fondamentale della vita umana e non solo carburante per sopravvivere.

I Presìdi Slow Food italiani sono oltre 200 e coinvolgono oltre 1600 piccoli produttori: contadini, pescatori, norcini, pastori, casari, fornai, pasticceri.
A livello mondiale questa idea ha trovato forma nell’Arca del gusto.

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3. Presidio della bottarga di muggine delle donne Imraguen. Mauritania

Sul sito di Slow food ci fanno sapere che “In questo momento l’Arca del Gusto ha 1958 prodotti a bordo! “
C’è di tutto: spezie particolarissime e cibi pressochè sconosciuti.
Ognuno di questi prodotti ci racconta storie di uomini che anche attraverso il cibo difendono un’identità, un modo di essere e di vivere che non deve perdersi.
La ricchezza di questo pianeta è nella sua bio-diversità.

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4. Altro espositore

L’appuntamento di Torino mette insieme il grande lavoro che Slow food fa tutti i giorni, tutto l’anno.
Quest’anno la parola d’ordine di questa appuntamento è la stessa di quella dell’Onu che ha dichiarato il 2014 Anno internazionale dell’Agricoltura Familiare”.

L’agricoltura familiare pensa a far vivere chi la pratica e chi apprezza i suoi prodotti.
Non è una parola d’ordine banale.

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5. Slow food for Africa

All’interno dell’evento ci saranno decine di incontri, convegni, laboratori e momenti di divulgazione.
Gli espositori sono quasi 1200; molti di questi permettono l’acquisto dei loro prodotti o la degustazione.

E’ una passeggiata tra i profumi e i sapori del nostro pianeta.
Basta guardare le facce di quanti propongono il frutto del loro lavoro per capire la ricchezza e la varietà di questo appuntamento.
Questa iniziativa che vede la presenza do oltre centomila persone è ormai un appuntamento di quelli da non mancare.

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6. Baccalà

..e veniamo a noi.
Tra i presidi Slow food italiani ci sono ad esempio la sardina essiccata del lago di Iseo e i missoltini del lago di Como.

Grande rispetto per questi prodotti, ma i “rotunni arrianati” che si producevano in abbondanza dalle nostre parti non farebbero certo brutta figura al confronto.
Che fine hanno fatto?
Mi viene da pensare alla bontà del merluzzo dei nostri mari che non riesce a trovare il giusto mercato.

Ho fatto solo due esempi per ragionare sulle opportunità che potremmo crearci inventandoci forme nuove per valorizzare i prodotti della nostra isola.
I tempi che stiamo vivendo sono quelli che sono ma conviene almeno provarci.

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Immagine di copertina - Presidio della bottarga di muggine delle donne Imraguen. Mauritania

In condivisione con: http://lacasadeisacco.blogspot.it/

 

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